Nuove tipologie di investimento: i CFD (Contract for difference).

I mercati finanziari spesso si rivelano dei luoghi ricchi di insidie sia per i market players più avveduti e sia per quelli con poca esperienza nel settore.

Di recente, hanno trovato ingresso nel mondo dei mercati finanziari, delle piattaforme dove gli utenti registrandosi, possono creare un conto, anche con modiche cifre, ed iniziare ad investire nel mercato delle azioni, in quello delle materie prime (petrolio, gas, oro, grano, caffè ecc…), in quello dei cosiddetti futures, in quello delle criptovalute ed infine in quello degli indici di borsa.

Nasce così il cosiddetto “trading online”, dove milioni di utenti scommettono sul rialzo dei prezzi ovvero sul ribasso.

Ma, la particolarità di tale metodo di investimento è che il trader nel momento in cui compra un titolo non ne diviene proprietario bensì, specula sulle oscillazioni di prezzo guadagnando o perdendo profitto sulla chiusura della posizione aperta. I profitti, così come le perdite, sono amplificati dalla leva finanziaria, strumento che la maggior parte delle piattaforme di trading mette a disposizione degli utenti. La leva finanziaria incrementa la dimensione di un’operazione di trading senza incrementare il margine richiesto, per esempio: un saldo di 5 € con una leva di 1:20 sale a 100 € sicché, tale operazione consente di acquistare fino a 100 € di strumenti. Ogni strumento finanziario ha una sua leva che può variare a seconda del rischio dell’investimento.

Ed è proprio in quest’ottica che si inseriscono i cosiddetti CFD o Contract For Difference, molto amati dai trader poiché consentono di effettuare un investimento senza troppe burocrazie.

La comprensione globale della disciplina tecnica nonché dell’utilità di tale strumento di investimento potrebbe portare il trader ad avere lauti guadagni.

Ma cosa sono effettivamente i CFD? In premessa abbiamo ribadito il concetto dell’acquisto di un titolo senza possederlo fisicamente. Orbene, la funzione dei CFD è proprio questa. Tali contratti sono degli strumenti derivati che vengono utilizzati per scambiare altri prodotti finanziari, senza possederli realmente. In breve, comprare delle azioni potrebbe essere difficile, a causa del loro prezzo elevato, per la possibile indisponibilità o per gli adempimenti burocratici e, grazie ai CFD, ogni trader può stipulare contratti di buy o di sell, sulla propria piattaforma di trading. Va tenuto a mente che con i CFD, i trader non posseggono realmente l’asset finanziario scelto. Essi sono in possesso di un contratto con il broker prescelto (la piattaforma di trading) che replica esattamente la quotazione del prodotto finanziario di riferimento.

Sostanzialmente, questi strumenti si definiscono Contract For Difference perché lo strumento “tradato” (azione, indice etc.) sarà scambiato secondo le reali condizioni di mercato ed il guadagno, o la perdita, rispecchieranno esattamente la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita del prodotto finanziario, esattamente come avviene in Borsa.

Ma perché questi CFD sono così apprezzati? Quali sono i vantaggi?

I Contract For Difference, da recenti statistiche, continuano e continueranno ad essere per i prossimi anni uno strumento finanziario che si diffonderà con un trend abbastanza crescente poiché: in primo luogo consentono di massimizzare il potere d’acquisto iniziale del trader, il quale pagherà soltanto una piccola percentuale (in termini di commissioni) grazie alla leva finanziaria la quale, per le ragioni di cui in epigrafe, consente di negoziare prodotti finanziari costosi con piccole somme; in secondo luogo, permettono al trader di guadagnare sia quando il mercato è rialzista ovvero ribassista, dal momento che è possibile entrare nel mercato preso di mira o in long (acquisto) o in short (vendita); infine, è possibile tradare CFD su una molteplicità di strumenti ossia azioni, indici, valute, criptovalute e materie prime.

Esula dalla trattazione la differenza con gli strumenti ETF in quanto ci soffermeremo sull’analisi dei CFD, cercando di capire i vantaggi e gli svantaggi degli stessi.

Ma, sebbene tali strumenti consentono di realizzare un profitto investendo somme di denaro modiche, in qualsiasi momento, grazie al meccanismo della leva finanziaria, quali possono essere gli aspetti negativi degli stessi?

In primo luogo è opportuno dire che i trader, in genere i professionisti, si avvalgono delle migliori tecniche di analisi per comprendere quando è il momento di entrare nel mercato, in posizioni long piuttosto che short e viceversa.

Sicché, la preparazione matematica, l’analisi grafica ed un minimo di buon senso sono le prerogative essenziali su cui si deve basare ogni trader quando opera. Tuttavia, soprattutto quando si muovono i primi passi in questo mondo, i market players meno esperti si fanno condizionare dall’aspetto sentimentale che questo settore crea. Per questo motivo è necessario avere una buona preparazione e non bisogna mai farsi guidare dal sentore generato da un lauto guadagno ovvero da una ingente perdita. Ogni posizione ha una storia a sè.

Pertanto, i CFD presentano anche degli svantaggi poiché: il cosiddetto “effetto leva” (l’effetto dettato dalla leva finanziaria) oltre ad amplificare i guadagni può aumentare le perdite; il costo dello spread che può essere ampio; molte piattaforme che forniscono tali strumenti non sono regolamentate.

In conclusione, sebbene tali CFD da un lato potrebbero rappresentare una forma di investimento remunerativa, dall’altro lato i broker che li forniscono potrebbero essere privi di regolamentazione e potrebbero truffare gli utenti. Pertanto, l’utente deve in primo luogo essere in possesso di alcune conoscenze tecniche ed in secondo luogo deve affidarsi solo ed esclusivamente a broker regolamentati ed accreditati.

Dr Maurizio Muto – Junior Trainee Lawyer – Studio Legale Associato Lacava Spina

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